venerdì 19 ottobre 2012

Contro l'Europa dell'austerità,dei tecnocrati e delle banche

Quando il centrosinistra avrà deciso il nome del proprio candidato premier non basterà pronunciare il suo nome per spiegare cosa abbiamo in testa per il futuro dell'Italia.
Per questo motivo serve che le elezioni primarie siano un confronto tra idee per il nostro futuro non solo nelle prediche, ma anche nel concreto del confronto quotidiano sulle prospettive dell'Italia e le proposte con cui vogliamo parlarle.
Noi vogliamo offrire un contributo a questa discussione, e ci piacerebbe che i candidati alla leadership dei progressisti lo raccogliessero: Rise up.
Rise up (www.iriseup.eu) è la prima petizione popolare lanciata dalle organizzazioni giovanili progressiste d'Europa.
Giovani italiani, tedeschi, austriaci, francesi, irlandesi, spagnoli, portoghesi e belgi l'hanno costruita insieme per fare sentire la propria voce contro le politiche d'austerità e con la consapevolezza che chel'Europa è innanzitutto una comunità di destini, che non ci sarà futuro se non si aggrediscono i divari tra territori, tra redditi, tra opportunità.
La petizione, che si può sottoscrivere anche online, chiede al Consiglio Europeo di:
iriseup
1) introdurre una patrimoniale per aumentare le entrate dei singoli stati Stati e garantire la copertura delle spese per il Welfare e l’educazione pubblica mettendo al tempo stesso fine ad un’iniqua e ingiusta pressione fiscale attraverso l’introduzione di un’aliquota più alta sulle rendite e una pressione fiscale più bassa sulle imprese;
2) mettere in campo una lotta ai paradisi fiscali per porre fine alla fuga dei capitali;
3) inserire una "social guarantee" per i giovani europei al di sotto dei 24 anni;
4) prevedere nei prossimi 5 anni investimenti massicci per il risparmio energetico e le energie rinnovabili al fine di creare nuovi posti di lavoro legati all'economia verde;
5) proteggere i lavoratori europei introducendo il minimo salariale europeo e misure obbligatorie per il pari trattamento economico tra uomini e donne;
6) assicurare la piena indipendenza degli Stati dalla finanza globale dando alla Banca Centrale Europea il potere di concedere prestiti direttamente;
7) introdurre una tassa dello 0,1% sulle transazioni finanziare in modo da aumentare il bilancio europeo per le politiche di occupazione;
8) rendere l’Unione Europea più democratica dando maggiori poteri al Parlamento Europeo.
In Italia raccoglieremo le firme il 13-14 ed il 20-21 ottobre, con banchetti ed iniziative organizzate dai Giovani democratici.
Sono proposte semplici ma di enorme impatto sulla vita di milioni di persone.
Alle prossime elezioni politiche l'Europa sarà il vero oggetto dello scontro: i populisti proporranno di mettere fine all'Europa unita e all'Euro; i moderati diranno che l'Europa va bene così com'è e che l'austerità fa bene;a noi piacerebbe che i progressisti immaginassero un'Europa diversa e questo è il nostro modo di provare a costruirla.

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