domenica 30 dicembre 2012

Risultati Primarie dei Parlamentari Pd,San Nicola dell'Alto

Risultati Primarie dei Parlamentari Pd,San Nicola dell'Alto:
 

Votanti 104
 

Nicodemo Nazzareno Oliverio 97
Marianna Caligiuri 40
Serafina Demme 5
Bianche 1
Nulle 1

venerdì 28 dicembre 2012

I candidati alle primarie dei parlamentari per la provincia di Crotone


I candidati alle primarie dei parlamentari per la provincia di Crotone sono:
Nicodemo Oliverio Nazzareno 17/02/1956
Marianna Caligiuri 22/02/1975
Serafina Demme 09/04/1986

Vademecum Primarie dei Parlamentari

http://3.bp.blogspot.com/-PTTWKF9kk5U/UNigtLLhkWI/AAAAAAAAEr4/XYwRz9QkPy8/s320/primarie-parlamentari-pd.jpg

Chi vota:

Possono partecipare al voto per la selezione delle candidature al Parlamento nazionale:                                                                                       
- le/gli elettrici/ori compresi nell’Albo delle primarie dell’“Italia Bene Comune”;
-  le /gli iscritte/i al PD nel 2011 che abbiano rinnovato l’adesione fino al momento del voto.


Quando si vota:
Sabato 29 dicembre 2012 dalle ore 8 alle ore 21

Dove si vota:
Al circolo Pd di San Nicola dell’Alto in via Skanderberg,47

Come si vota:

L’elettrice/ore può esprimere fino ad un massimo di due preferenze, differenti per genere. Qualora le due preferenze siano dello stesso genere, la seconda nell’ordine è nulla.

 

A San Nicola dell'Alto vince Bersani

Anche a San Nicola dell'Alto(Kr) in perfetta sintonia con il trend provinciale, regionale e nazionale vince Bersani, su 102 votanti,2 in meno del primo turno, il Segretario Bersani ottiene 71 voti contro i 31 dello sfidante Renzi.

Un grazie di vero cuore va a tutti gli organizzatori, ai comitati e ai cittadini sannicolesi che anche questa volta hanno detto la loro partecipando a questo "bagno" di democrazia.

Democrazia è partecipazione. Viva il Partito Democratico!


Oreste Sabatino
Segretario Gd di San Nicola dell'Alto

(Articolo pubblicato il 3 dicembre 2012)

lunedì 3 dicembre 2012

Ricostruiamo l'Italia con Bersani partendo dal Sud.

Dopo Renzi anche Bersani ha raggiunto la Calabria ma a differenza del sindaco che ha riproposto nei 5 capoluoghi lo stesso discorso come del resto ha fatto in tutta Italia, il segretario Bersani ha sostituito gli slogan vuoti del rottamatore con i contenuti. A Cosenza in un Aula Magna gremita ha parlato a viso aperto agli studenti, ovvero a quella fascia di società che ha lottato e sta lottando contro la privatizzazione dei saperi. Dopo il confronto tv che ha mostrato nettamente la superiorità di Bersani su tutti gli altri candidati alla premiership, il segretario ha ripreso il suo percorso dal Mezzogiorno, da quella terra abbandonata per anni al proprio destino che ha perso durante la crisi 366 mila posti di lavoro, dove il tasso di occupazione giovanile è del 31% contro il 52% del centro - nord e il 54,5% della Ue, terra dove le donne e i giovani sono ai margini della società, dove i differenziali di competenza degli studenti sono di gran lunga inferiori rispetto alle regioni del centro - nord, terra che in dieci anni ha visto emigrare 630 mila tra lavoratori e studenti e così come alla fine dell'Ottocento e alla fine della Seconda Guerra Mondiale l'unica alternativa è l'emigrazione.

Come ha detto giustamente Bersani "l'orgoglio dell'Italia parte dal Mezzogiorno", perché un 'Italia forte in Europa é possibile solo se Nord e Sud viaggiano insieme, oggi più che mai bisogna mettere al centro dell'agenda politica il Mezzogiorno ed è necessario che la questione meridionale torni ad essere questione nazionale. Superare il deficit infrastrutturale, digitale, occupazionale mettendo al centro la Politica, la buona Politica. L'Italia e il Sud hanno visto le percentuali di crescita salire solo quando il pubblico e il privato insieme, in sinergia, hanno investito nello sviluppo ingenti quantità di denaro che hanno portato l'Italia negli anni del boom economico, aiutata anche dalle rimesse degli emigrati, ad essere la nazione che cresceva di più nell'Europa di allora.
Solo attraverso la riutilizzazione dei fondi europei mirati a progetti che creino lavoro e sviluppo(e non clientele e amicizie) e a un programma di revisione della spesa pubblica di Regioni e Stato si potranno creare le condizioni di una ripresa del Mezzogiorno e sono certo che Bersani è l'uomo giusto per questa missione.


Ricostruiamo l'Italia con Bersani partendo dal Sud.

Oreste Sabatino
Vicesegretario Gd Crotone

(Articolo pubblicato il 14 novemnre 2012)

venerdì 19 ottobre 2012

Contro l'Europa dell'austerità,dei tecnocrati e delle banche

Quando il centrosinistra avrà deciso il nome del proprio candidato premier non basterà pronunciare il suo nome per spiegare cosa abbiamo in testa per il futuro dell'Italia.
Per questo motivo serve che le elezioni primarie siano un confronto tra idee per il nostro futuro non solo nelle prediche, ma anche nel concreto del confronto quotidiano sulle prospettive dell'Italia e le proposte con cui vogliamo parlarle.
Noi vogliamo offrire un contributo a questa discussione, e ci piacerebbe che i candidati alla leadership dei progressisti lo raccogliessero: Rise up.
Rise up (www.iriseup.eu) è la prima petizione popolare lanciata dalle organizzazioni giovanili progressiste d'Europa.
Giovani italiani, tedeschi, austriaci, francesi, irlandesi, spagnoli, portoghesi e belgi l'hanno costruita insieme per fare sentire la propria voce contro le politiche d'austerità e con la consapevolezza che chel'Europa è innanzitutto una comunità di destini, che non ci sarà futuro se non si aggrediscono i divari tra territori, tra redditi, tra opportunità.
La petizione, che si può sottoscrivere anche online, chiede al Consiglio Europeo di:
iriseup
1) introdurre una patrimoniale per aumentare le entrate dei singoli stati Stati e garantire la copertura delle spese per il Welfare e l’educazione pubblica mettendo al tempo stesso fine ad un’iniqua e ingiusta pressione fiscale attraverso l’introduzione di un’aliquota più alta sulle rendite e una pressione fiscale più bassa sulle imprese;
2) mettere in campo una lotta ai paradisi fiscali per porre fine alla fuga dei capitali;
3) inserire una "social guarantee" per i giovani europei al di sotto dei 24 anni;
4) prevedere nei prossimi 5 anni investimenti massicci per il risparmio energetico e le energie rinnovabili al fine di creare nuovi posti di lavoro legati all'economia verde;
5) proteggere i lavoratori europei introducendo il minimo salariale europeo e misure obbligatorie per il pari trattamento economico tra uomini e donne;
6) assicurare la piena indipendenza degli Stati dalla finanza globale dando alla Banca Centrale Europea il potere di concedere prestiti direttamente;
7) introdurre una tassa dello 0,1% sulle transazioni finanziare in modo da aumentare il bilancio europeo per le politiche di occupazione;
8) rendere l’Unione Europea più democratica dando maggiori poteri al Parlamento Europeo.
In Italia raccoglieremo le firme il 13-14 ed il 20-21 ottobre, con banchetti ed iniziative organizzate dai Giovani democratici.
Sono proposte semplici ma di enorme impatto sulla vita di milioni di persone.
Alle prossime elezioni politiche l'Europa sarà il vero oggetto dello scontro: i populisti proporranno di mettere fine all'Europa unita e all'Euro; i moderati diranno che l'Europa va bene così com'è e che l'austerità fa bene;a noi piacerebbe che i progressisti immaginassero un'Europa diversa e questo è il nostro modo di provare a costruirla.

lunedì 8 ottobre 2012

Renzi in Calabria,cosa proponi per il Sud?

Venerdì 4 ottobre in Calabria è stato il giorno di Matteo Renzi, leader dei rottamatori candidato premier alle primarie del centrosinistra.
Da Reggio Calabria a Crotone il sindaco di Firenze in un giorno solo ha toccato i 5 capoluoghi di provincia calabresi. Molta gente ad aspettarlo ed attenderlo, giovani, vecchi, giovani-vecchi tutti insieme ad ascoltare le parole del rottamatore.
E' evidente che Renzi cavalchi l'onda di malcontento e di disaffezione alla politica attraverso lo sloglan della rottamazione, quindi bene gli slogan, il camper, i video stile convention americane ma dopo una mente critica si chiederebbe i contenuti dove sono? Nei suoi incontri parlano più i filmati che lui in persona, ci sono più slogan che frasi compiute o ragionamenti.
Sembra paradossale ma Renzi è venuto in Calabria quando nel suo programma la parola Sud non esiste, nessun paragrafo, punto o capitolo del programma è dedicato al Sud, solo un breve cenno riguardo la criminalità. E' venuto a Crotone e, da quanto ho saputo e letto sulle cronache online della politica crotonese, ha parlato di tutto e di niente.
A Renzi vorrei chiedere cosa pensa del Sud, della Salerno - Reggio Calabria dato che nel suo programma prevede la selezione delle grandi opere e se la considera un infrastruttura del futuro,del porto e dell'aeroporto, della SS 106 Ionica, della Provincia(uno tempo era per l'abolizione, oggi è per una drastica riduzione), sulla bonifica, sul turismo, sulla riconversione industriale.
Non mi fido di chi dice che la riforma Fornero va bene, che sta con Marchionne senza se e senza ma, che è per l'abolizione dell'art. 18 e del finanziamento pubblico ai partiti,che il FIscal compact va bene, chi non ha disponibilità economica per studiare deve fare un mutuo e siccome sono stato abituato a vedere i contenuti, alla proposta politica renziana io dico no.
Considero un'arrivista chi sta nel Pd e non lo nomina nemmeno,se non per criticarlo, uno che non mette un simbolo sui materiali o una bandiera durante i suoi interventi.
Evidentemente a qualcuno quel palcoscenico è servito per tutelare una posizione o ambire a collocazioni future. Ai posteri l'ardua sentenza.

Oreste Sabatino
Vicesegretario Gd Crotone

domenica 7 ottobre 2012

Oltre l'agenda Monti c'è l'Italia.

La partita nel 2013 si gioca tra chi vuole mantenere lo status quo,ovvero Monti dopo Monti e chi punta invece ad un governo del Paese eletto dal popolo e sostenuto da una maggioranza di centrosinistra e progressista.Riconosciamo a Monti i risultati ottenuti e la credibilità internazionale riconquistata,ma nel 2013 tocca a noi,dopo i tecnici deve tornare la politica.L'agenda di governo si dovrà chiamare Italia,quale Italia abbiamo in mente da qui al 2020.Abbiamo il dovere di dare risposte a tanti italiani che malgrado tutto credono nella politica,nelle buona politica e in noi,agli italiani che soffrono quotidianamente la crisi i,ai lavoratori che subiscono ricatti da manager che guadagnano cifre assurde e spropositate,ai tanti laureati che dopo aver passato ore,giorni e anni sui libri non trovano uno sbocco e quindi decidono di mollare tutto e tutti lasciando l'Italia,ai professori e a tutto il mondo della scuola che resiste nonostante i tagli,ai tanti imprenditori di piccole e medie imprese che rappresentano l'Italia in Europa e nel Mondo che sono strozzati dalle banche e dallo Stato,ai tanti amministratori locali che per primi "toccano" con mano i costi della crisi essendo ogni giorno a contatto con la gente,al Sud che arretra sempre più e che lotta contro una criminalità sempre più agguerrita ,ai tanti precari ai quali non è garantito un futuro e una sistemazione,ai giovani su cui grava tutto il costo della crisi,ai medici,infermieri e i vari operatori sanitari stremati dai tagli lineari così come i sindaci,i presidenti di provincia e regione,a chi ci chiede una politica più seria,sobria e qualificata.
Dobbiamo raccontare una nuova narrazione,un nuovo sogno italiano,che oltre il tecnicismo c'è la politica,la politica del bene comune,la politica che fa il bene della polis.
La nostra agenda va oltre l'agenda Monti,che per giunta non è nemmeno sua.
Chiudiamo le porte all'epoca dove i mercati governano,i tecnici amministrano e i politici vanno in tv. Dalla crisi si esce con più redistribuzione,più lavoro,più Europa e più equità e quindi con più sinistra.

Oreste Sabatino
Vicesegretario Gd Crotone

No all'austerità(tedesca) auto-distruttiva

2 ottobre 2012

Dal New York Times di oggi:" la pazienza dei cittadini si sta esaurendo rispetto alle politiche di austerità volute dal governo della Germania e dai leader dell'UE, che hanno fallito in modo palese il loro obiettivo dichiarato di ridurre il peso del debito pubblico e di spianare la via verso una ripresa economica. Invece - si legge ancora nell'editoriale – è chiaro che queste misure sono destinate ad aumentare il tasso di disoccupazione e a indebolire le reti di protezione sociale".
E in Italia i borghesi,le élite il centro,i montiani del Pd cosa dicono? Nel 2013 di nuovo Monti e ripartire dalla sua agenda.Agenda Monti o agenda Bce?Io voto per il rinnovo del parlamento,non per il Cda di una banca,voto per gli interessi degli italiani e non degli speculatatori.
Liberisti d'Italia o presunti tali aggiornatevi e schiaritevi un po le idee.


Oreste Sabatino
Segretario Gd San Nicola dell'Alto

 

Anche l'operaio vuole il figlio dottore.

Siamo il Paese della zona Ue che presta servizi di diritto allo studio al 7% degli iscritti alle università,contro il 18% della Spagna,il 25% della Francia ed il 30% della Germania e abbiamo i costi universitari tra i più alti in Europa.
Una quota di diplomati che si iscrive all’università inferiore a quella degli altri Paesi europei e ciò riguarda soprattutto i figli di quel famoso ceto medio stremato dalla crisi, che non riesce a sopportare i costi dell’istruzione,sempre in aumento.
Ed il governo Monti cosa fa, nel decreto della spending review,una manovra camuffata da un nome che vuol dire tutt’altro, modifica profondamente la norma che finora aveva regolato i limiti della contribuzione studentesca fissato ad oggi al 20% del fondo per le Università, facendo il calcolo non più sull’intera platea degli studenti ma solo su quelli in corso. Ciò potrebbe far lievitare la contribuzione media da 1200 euro a 2400.
A ciò si aggiungono i 10 milioni  stanziati alle Università non statali(Bocconi,Cattolica,Luiss,Jean Monnet di Bari,l’E-Campus della Polidori), che vanno ad accrescere quei 67 milioni stanziati da Profumo con la legge di stabilità del 2012.
I Gd in vista dell’assemblea nazionale Pd di domani, hanno presentato un’Odg dove chiedono esplicitamente ai gruppi parlamentari Pd di ritirare il testo.
Ci risiamo, dopo i tagli lacrimi e sangue dell’era Tremonti – Gelmini, ora il Governo dei tecnici o professori che dir si voglia, impoverisce sempre di più la scuola pubblica ingrossando le file delle scuole non statali.
Invece di investire in ricerca,innovazione e formazione per proiettare l’Europa verso la costruzione della società della conoscenza e delle relative competenze, Monti,Profumo & co. attraverso le loro “manovre” fanno riemergere quella lotta di classe tra i figli di papà e i figli di nessuno.  
Monti,il classico Robin Hood al contrario, toglie ai poveri per dare ai ricchi e si dimostra sempre più forte con i deboli e più debole con i forti.

OresteSabatino                                                                                                                                                 
Vicesgretario Gd Crotone

martedì 3 luglio 2012

Giovani Democratici indignati

Ci risiamo! Dopo aver colpito i pensionati, i lavoratori, le piccole imprese artigiane, ora è, nuovamente, il turno delle Province (più piccole naturalmente). Il Decreto della spendin review che il Governo presenterà a giorni prevede il taglio di 30/40 Province. L'ennesima prova di questo Governo che, in nome dell’equità, si mostra forte con i deboli e deboli con i forti. Invece di tagliare pensioni d'oro, stipendi dei manager,consulenze, enti inutili - luoghi di collocamento per amici -, il Governo ripropone il taglio delle Province più piccole e politicamente più “deboli” – vedi caso Crotone –. Qualcuno ci definirebbe difensori degli sprechi e delle spesa pubblica improduttiva, ma in realtà non è così. L’Ente Provincia, soprattutto nell’ultimo decennio, ha visto crescere significativamente le proprie competenze. Il progressivo affermarsi del principio di sussidiarietà ha, infatti, valorizzato quelle istituzioni più vicine al cittadino, non solo per l’erogazione diretta di servizi, ma anche per la definizione delle politiche strategiche finalizzate allo sviluppo del territorio locale, della sua comunità e del benessere collettivo. Ciò trova corrispondenza non solo nell’ampliamento dei compiti amministrativi di tipo gestionale, ma anche nell’attribuzione di importanti funzioni di programmazione e coordinamento che la Provincia svolge nei confronti dei Comuni del suo territorio. Con l’attuazione del regionalismo e soprattutto con le riforme che si sono susseguite dopo quella fase, le Province, hanno vissuto una nuova centralità che ha contribuito ad allargare di numero e di qualità le funzioni che esercitava. Si è assistito ad un mutamento sostanziale delle funzioni provinciali che ha condotto a considerare la Provincia non più come Ente di decentramento burocratico statale, nel cui ambito erano dislocati gli apparati amministrativi dello Stato centrale, ma come soggetto deputato al governo del territorio. Tuttavia, oggi viene nuovamente riproposta la soppressione delle Province secondo un rigido parametro demografico che rischia di penalizzare i territori più con un tessuto produttivo - economico più debole e dove, per la complessità del territorio, la presenza istituzionale dello Stato (per il tramite dei sui uffici periferici) si palesa quantomeno indispensabile. Volendo schematizzare le ragioni che stanno alla base dell’abolizione delle Province si può dire che esse siano due. Da una parte, si sostiene che esse siano Enti dannosi per i costi necessari al mantenimento della struttura; dall’altro i costi indiretti provocati da una pluralità di passaggi burocratici. La questione della soppressione delle Province non può essere affrontata solamente in termini di costi. Se il problema è un problema di costi e di razionalizzazione delle funzioni, non occorre certamente un intervento del legislatore costituzionale che abolisca le Province, ma è necessario che una legge ordinaria faccia chiarezza sulla distribuzione dei compiti e sulla definizione dei ruoli, eliminando le sovrapposizioni che creano dannose inefficienze. Il problema non è tanto la soppressione quanto la valorizzazione della Provincia. Oggi va ribadito non solo il legame storico che lega il Capoluogo della Provincia con il territorio circostante, ma anche il fatto che, nel nuovo sistema istituzionale ed amministrativo previsto dalla Costituzione, la Provincia rappresenta l’istituzione territoriale indispensabile per gestire le funzioni di area vasta, spesso accentrate a livello regionale o talora nell’amministrazione periferica dello Stato. Attualmente alcuni fenomeni regolativi ed organizzativi richiedono interventi di governo di livello sovra comunale, come nel caso della gestione integrata dei rifiuti, della tutela ambientale e del paesaggio, delle infrastrutture viarie e dell’edilizia scolastica.
In un territorio, come ad esempio quello del crotonese, caratterizzato da aree marginali e periferiche, c’è bisogno di un livello istituzionale come la Provincia la quale non può essere sostituita né dalla miriade di Comuni, piccoli o piccolissimi, né dalle Regione o accorpandola alla Provincia di Catanzaro, pena: il ritorno ad un nuovo e già vissuto centralismo.


Giovanni Ettore Sipoli
Membro Direzione Regionale Gd


Oreste Sabatino
Vicesegretario Gd Crotone

mercoledì 23 maggio 2012

A Grillo Parma,il resto al Pd

Ad alcuni giornalisti,commentatori,editorialisti per l’ennesima volta ha dato fastidio la vittoria del Pd alle amministrative. Ma la matematica non è un’opinione, il Pd e il centrosinistra ribaltano il 18 a 8 di cinque anni fa nei comuni capoluogo e conquistano 92 comuni su 177 (principali comuni superiore a 15 mila abitanti), ma già dai primi dati l’attenzione si concentra solo su Parma,Palermo e Genova.

Certo le sconfitte a Parma e Palermo sono chiare e nette,nella prima città dopo un malgoverno del centrodestra fatto di tangenti,debiti e corruzione trionfa il grillino Pizzarotti col 61 %, trionfa grazie al centrodestra che al secondo turno ha votato “in massa” il candidato grillino,vince insomma con i voti di chi la città l’ha rovinata,altro che Stalingrado.

Palermo altra città mal governata da oltre 10 anni da un centrodestra clientelare e mafioso rielegge per la quarta volta Leoluca Orlando, che aveva appoggiato Rita Borsellino alle primarie,ma dopo l’inaspettata vittoria dell’outsider Ferrandelli si sgancia dal patto delle primarie e si candida con l’Idv,sinistra ed ecologisti. La vittoria è schiacciante oltre il 70% dei consensi,aspettiamo ora il cambiamento tanto invocato da Orlando che i palermitani aspettano da tre legislature,in definitiva passare dalle parole ai fatti.

Qui le colpe in parte sono anche del Pd siciliano lacerato e diviso come il Pd calabrese che porta avanti una politica confusionaria che disorienta(e non orienta) i cittadini e tutto il centrosinistra.

A Genova invece il Pd vince con Doria , vincitore delle primarie come candidato indipendente appoggiato da Sel e dal prete di strada Don Gallo. Qui come a Milano l’anno scorso,il Pd è il primo partito in città conquistando 12 seggi di maggioranza su 24.

In fin dei conti,vince il Pd che grazie alla sua responsabilità e lealtà sta sostenendo Monti pur rimanendo sulle sue posizioni,vince l’unico partito nazionale e popolare che sfonda in tutto il Paese  e che giorno dopo giorno diventa centro di aggregazione di forze moderate  e di sinistra,vince la linea intransigente di Bersani che mira a costruire un grande partito progressista e riformista di stampo europeo che in poco tempo è diventato la principale forza del Paese.

Vince anche l’astensionismo che tocca cifre record,1 italiano su 2 è rimasto a casa. Ora servono delle risposte che gli italiani aspettano da troppo tempo,è compito del Pd dare risposte a chi a votare non c’è andato proprio.
Oreste Sabatino
Segretario Gd di San Nicola dell'Alto

mercoledì 25 aprile 2012

Questo è il fiore del partigiano morto per la libertà.

A nome dei Gd di San Nicola dell'Alto presso il monumento dei caduti ho depositato dei fiori in ricordo dei partigiani che 67 anni fa liberarono il nostro Paese dal nazifascismo. Come sempre abbiamo fatto porteremo avanti gli ideali e i valori della resistenza che sono da sempre nel nostro DNA.Canteremo il primo maggio (e non solo)Bella Ciao e Fischia il vento a squarciagola e porteremo avanti battaglie nel nome della democrazia,del lavoro,della giustizia sociale e della libertà. 

Buon 25 aprile! 


Oreste Sabatino 
Segretario Gd di San Nicola dell'Alto

venerdì 13 aprile 2012

Nilde Iotti : donna del Pci e delle istituzioni.

Secondo Daniele Santanchè "se Nilde Iotti non fosse stata l'amante di Palmiro Togliatti non sarebbe mai diventata presidente della Camera". E "anche Nicole Minetti non doveva diventare consigliere regionale ma le scorciatoie in politica c'erano ieri e ci sono anche oggi, forse un tempo era peggio".

Ma da ignorante la Santanchè non conosce la vita e le azioni più significativi di una delle donne più rappresentative dell’Italia Repubblicana.

Giusto per precisare Nilde Iotti non era l’amante di Togliatti bensì la compagna cosa ben diversa;prima di entrare alla Camera si laureò in Lettere a Milano,partecipò attivamente alla Resistenza aderendo prima ai Gruppi di Difesa della Donna e poi al Pci per poi diventare presidente dell’Unione Donne Italiane di Reggio Emilia.

Dato l’impegno mostrato nella lotta contro il Fascismo viene candidata dal Pci all’Assemblea Costituente del 1946. Rieletta nel 1948 alla Camera dei Deputati resto tra gli scranni di Montecitorio fino al 1999  anno della sua morte,Camera che presiede per 13 anni, dal 1979 al 1992 , prima donna a ricoprire lo scranno più alto di Montecitorio.
Altri ruoli ricoperti dalla donna comunista furono la presidenza della Commissione Bicamerale per le riforme istituzionali  e la presidenza della delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa.
Oggi noi ereditiamo gli insegnamenti ed i valori di una donna che ha lottato per la libertà e la democrazia contro il Fascismo ,cha ha scritto e votato la Costituzione,donna che, ha hanno combattuto con migliaia di operai nelle fabbriche del nord e migliaia di contadini nei latifondi del Mezzogiorno portando avanti ideali di giustizia sociale e solidarietà.
Attraverso questi buoni insegnamenti bisogna ritornare alla buona politica e abbattere così il muro dell’astensionismo e del discredito che oggi gli italiani hanno verso i partiti politici e le istituzioni.
Grazie di tutto Nilde!
Oreste Sabatino                                                                                                                               
Segretario Gd di San Nicola dell'Alto